E’
NATA L’ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE “METAURO NOSTRO – CULTURA E
TERRITORIO” DI MONTEFELCINO (PU)
Il giorno 16 luglio 2004 si è costituita nel fondovalle di Montefelcino
l’associazione “metauro nostro- cultura e territorio” grazie a 18 soci
fondatori e al sostegno intellettuale di altri amici che condividono la
stessa idea. L’associazione è la naturale conseguenza della lettera inviata
ai cittadini di fondovalle datata 09.02.2004, ed intende promuovere in ogni
sede e con l’aiuto di tutti i principi ispiratori espressi.
L’associazione riunisce persone di ogni strato sociale e di ogni orientamento
politico per lo più residenti nel fondovalle di Montefelcino. Nasce dalla
volontà di confrontarsi e di interrogarsi sui problemi del vivere e
dell’abitare un territorio come quello di fondovalle, stretto tra una fascia
collinare e il fiume Metauro, dove è sorta una zona industriale ingombrante e
dove è in corso una intensa attività edilizia. Forte e grande è la
preoccupazione per il presente e per il futuro di tutti i territori quando
cambiano velocemente e quando rischiano di cancellare la loro storia. Comunque
è da Montefelcino che vogliamo cominciare, e più in particolare dalla piana
Sterpeti : luogo straordinario erede di una fiorente e amata civiltà
contadina, ormai luogo della memoria, dove vengono conservate le
informazioni, gli oggetti, i manufatti di un tempo che non fanno più parte
della nostra cultura, almeno della cosiddetta “cultura colta”. Anzi, quello
che ne esce ancora oggi dall’immaginario collettivo dell’uomo contadino è :
isolamento, fatica, povertà tutto l’opposto dei valori tipici del vivere e
delle logiche speculative delle realtà industrializzate. Lo sviluppo e la
valorizzazione del nostro fondovalle se si compirà solo con queste logiche,
applicando cioè le stesse strategie di sviluppo, fatte di eccessiva
cementificazione, di grandi strade e grandi aree industriali, significherebbe
inevitabilmente lo stravolgimento di quella “personalità” e di quelle
peculiarità del nostro territorio. Non si può pensare di valorizzare
l’entroterra se non ripensando anche all’uomo in maniera diversa, rovesciandolo,
con un nuovo approccio qualitativo, in grado di rileggere il territorio non
come sinonimo di isolamento e di difficoltà , ma come luogo di ricchezza al
tempo stesso ambientale e culturale. Soltanto in questa prospettiva gli
elementi della cultura dell’entroterra fino a ieri considerati disvalore
possono già da oggi e per il domani essere ripensati, al contrario, come
potenzialità nuove di crescita per l’uomo : isolamento e difficoltà di
comunicazione si rivelano allora occasioni strategiche per mantenere quella
diversità culturale sulla quale l’uomo fonda la propria identità e il proprio
senso di appartenenza, valori da tutelare contro la frenesia spesso poco
riflessiva della modernità che si muove con veloci processi di innovazione e
trasformazione, generatori sovente di spaesamento e di “nonluoghi”; fatica e
sacrificio della vita contadina o di altri mestieri, sempre però a misura
d’uomo ,riacquistano allora senso come scuola di educazione per il corpo e
per la mente e al tempo stesso come rivalutazione del “ sapore” autentico
della vita, efficace antidoto all’inflazione di senso, alla depressione o
alla noia dei giovani. Forse sono solo fantasie, solo utopie, ( sì,ancora
loro) comunque molto si può fare e noi vogliamo provarci, senza ingenue e
anacronistiche nostalgie del passato, ma lavorando invece per un futuro
equilibrato e rispettoso delle genti.
Auguri, fondovalle di Montefelcino.
Sterpeti, 16 luglio 2004
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